Il mercato delle ESCO in Italia è solamente agli albori, ciò in relazione al fatto che la liberalizzazione del mercato italiano è avvenuta troppo di recente per poter fare emergere le molte ed importanti opportunità economiche connesse ad un uso più libero e razionale dell’energia. La particolare situazione del panorama industriale italiano, composto in larga parte da aziende medio piccole con poche disponibilità finanziarie da dedicare ad interventi di razionalizzazione energetica, e scarsamente a conoscenza delle possibilità derivante dalle particolari forme di finanziamento dei Performance Contract, ha contribuito a non aver ancora fatto decollare il mercato. Anche nel settore pubblico le cose non erano fino a qualche tempo fa migliori, soprattutto in riferimento alle rigide procedure di assegnazione degli appalti ed alla scarsa attenzione verso l’aspetto ambientale. Le ESCO che hanno saputo muoversi meglio e conquistare una posizione di mercato degna di nota, hanno, in questo primo periodo, focalizzato la propria offerta su di un particolare servizio. Il settore che principalmente ha trovato un grosso interesse da parte delle ESCO italiane è senza dubbio quello dell’illuminazione. Esso è caratterizzato da una domanda annuale di, circa 29 TWh, di cui il 75% dovuta al settore industriale e di illuminazione pubblica. Questo settore, inoltre, prevede risparmi oscillanti fra il 20 e l’80% a fronte di investimenti non certo proibitivi. Soprattutto in relazione alle nuove normative riguardanti l’inquinamento luminoso e ai nuovi standard di illuminotecnica, questa offerta si sta rivelando come una preziosa testa di ponte verso la realizzazione di più ampi progetti di efficienza energetica. In relazione a quelli che sono i suggerimenti europei si indirizzano verso il Finanziamento Tramite Terzi, potendo contare su una buona disponibilità da parte delle banche, disposte a concedere, senza particolari problemi, finanziamenti pari al valore attualizzato delle future entrate derivanti dai risparmi che saranno conseguiti. Tali entrate sono, infatti, sufficientemente garantite da particolari forme di assicurazioni comunque stipulate dalle ESCO, che per contratto sono obbligate a fornire un determinato livello di risparmio, e dal fatto che spesso ad esse vengono domiciliate le utenze relative all’intervento in questione. Esempio di interazione ESCO-Banca-Cliente Possiamo descrivere la prassi adottata nel modo seguente: alla banca per un numero di anni pari al previsto tempo di Pay-back dell’investimento verrà affidato il pagamento delle bollette, bollette comportanti un costo relativo al minore consumo d’energia dovuto al risparmio implementato. Gli utenti, viceversa pagheranno alla banca, per lo stesso numero di anni, un canone del valore equivalente alla loro bolletta pre-intervento. Il cash-flow risultante, attualizzato verrà erogato alla ESCO quale finanziamento dell’investimento nonché dell’utile stabilito contrattualmente. Utile derivante dal fatto che il risparmio finanziario ottenuto, è ovviamente comprensivo del profitto previsto per la ESCO. Naturalmente possono essere previste varie forme di condivisione dell’investimento, fra ESCO e cliente. |