IL MONITORAGGIO DEL RISPARMIO CONSEGUITO
Esiste una fase non successiva ma complementare al normale esercizio dell’impianto: il monitoraggio. Un accurato svolgimento di questo compito mette in evidenza la necessità di manutenzione qualora i dati registrati vengano a discostarsi dai livelli previsti, ciò inoltre da un altro punto di vista rende attuabile un’analisi comparata fra la situazione reale e quella programmata, mettendo in evidenza i possibili scostamenti dal percorso ideale ipotizzato in sede di studio di fattibilità ed apportando eventuali correzioni all’iter previsto nel contratto. Tecnicamente il monitoraggio del risparmio conseguito si fonda su tecniche di energy management. La misurazione delle grandezze in gioco, ad esempio elettriche, consente di ottenere una conoscenza puntuale dei consumi relativi all’utilizzatore ottenendo delle analisi dettagliate tali da permettere di elaborare delle scomposizioni per reparto, laddove sia opportuno differenziare gli utilizzi per processo produttivo. Ciò consente di ottimizzare al meglio i carichi e di ottenere l’efficienza più spinta. Esaminiamo ora la questione da un punto di vista prettamente finanziario. La verifica che un qualche risparmio sia conseguito è una parte fondamentale di qualsiasi contratto basato sul rendimento. Essenzialmente sono tre i metodi utilizzati per verificarne sussistenza e consistenza:
· Risparmio stimato o pattuito: in questo caso i pagamenti annuali sono basati su risparmi stimati (ammontare attualizzato o percentuale dei futuri costi per l’energia) prima della stipula del contratto. Uno studio a tavolino preliminare all’esecuzione del progetto è fatto per fornire queste stime, usando misurazioni o altre informazioni raccolte in sede di audit e le caratteristiche tecniche di rendimento delle apparecchiature che verranno utilizzate. Questo metodo viene spesso utilizzato quando si andranno ad utilizzare delle apparecchiature (lampade o caldaie) per le quali sia univocamente deducibile il rendimento. Può tuttavia essere utilizzato anche quando l’utilizzo degli impianti varii fortemente nel tempo e sia più opportuno prevedere un pagamento correlato ad una utilizzazione media piuttosto che su di un risparmio effettivo.
· Risparmio basato sulle bollette energetiche: è il metodo più comunemente utilizzato sia per i contratti di rendimento che per i progetti di reinvestimento dei risparmi quando quelli di acqua ed energia siano la base per la copertura dell’investimento per l’efficienza. Un carico base per energia ed acqua viene determinato usando le bollette degli ultimi due-tre anni. I risparmi vengono calcolati usando le bollette energetiche durante il periodo di contratto. Naturalmente sono previsti degli aggiustamenti che possono rendersi necessari se sopravvengono delle variazioni di utilizzo degli impianti rispetto al carico base preventivato. In questo senso il contratto di rendimento può prevedere delle procedure prefissate per porre in essere tali aggiustamenti.
· Risparmio misurato: misurazioni pre e post installazione degli impianti di efficienza energetica sono il modo più corretto per quantificare il risparmio conseguito ma sono anche il metodo più oneroso. Anche in questo caso dovranno essere fatti degli aggiustamenti. Poiché l’utilizzo degli impianti può variare fortemente da giorno a giorno, delle procedure molto elaborate sono state poste in essere negli Stati Uniti per ottenere dei monitoraggi del risparmio secondo metodi standard e opportuni.
Torniamo ad analizzare il monitoraggio dei consumi e dunque la possibilità di determinazione dei risparmi. La questione è della massima importanza in relazione a quelle che sono le conseguenze a livello finanziario. Ciò deriva dal fatto che da una accurata misurazione del risparmio ottenuto, quindi dei flussi energetici post-installazione, deriva la possibilità di una gestione del ritorno dell’investimento il più in linea possibile con lo studio di fattibilità, con la possibilità quindi di apportare le correzioni adeguate, onde evitare perdite di profitto o di incorrere, eventualmente, in penali previste per il non rispetto delle promesse contrattuali. Poiché il pagamento del debito è legato al risparmio energetico derivante dal flusso di cassa risultante dalla differenza fra l’uso dell’energia pre-installazione e quello post-installazione più eventuali altri costi connessi, la ESCO è tenuta non a compiere solamente stime di questo risparmio ma a verificarlo puntualmente. Uno dei più accurati sistemi di misura è la relativamente recente metodologia del metering, tramite il quale si può addivenire al tracciamento del risparmio energetico secondo accettati protocolli ingegneristici. In pratica dopo la messa a regime del sistema si raccolgono i dati relativi alla nuova situazione energetica e li si raffronta con quelli prima dell’intervento. È così possibile riportare su di un grafico l’andamento reale confrontandolo con quello teorico ipotizzato, evidenziandone gli eventuali scostamenti. Esistono due possibilità di stima del risparmio, una finanziaria, basata dunque sul risparmio monetario, ed una energetica, basata sulla quantità di energia risparmiata. Vedremo come la seconda sia preferibile, in quanto più aderente alla realtà dell’intervento. Tali stime sono dunque correlate a due differenti tipi di risparmio:
· risparmio monetario: è pressoché impossibile determinarlo. Questo perché il cliente può cambiare il proprio uso dell’energia o può aumentarne il consumo con l’aggiunta di ulteriori apparecchiature quali condizionatori, computer, equipaggiamenti di controllo, ecc. Ecco che il cliente può non vedere realizzato alcun risparmio in termini di denaro; la ESCO, perciò, dovrebbe spendere molto tempo per dimostrare quale sia l’esatto risparmio in relazione al suo intervento; · risparmio energetico (kWh risparmiati): è immediatamente ricavabile il risparmio ottenuto in termini di energia conoscendo le ore di funzionamento. Relazionandolo al costo del kWh si ricava subito l’ammontare del risparmio. Questo metodo è preferibile agli altri in quanto una qualsiasi apparecchiatura può essere monitorata prima e dopo l’installazione per provare il risparmio.
Nei termini del contratto che viene posto in essere sarà necessario stabilire su quali aspetti le parti concordano per il calcolo del risparmio energetico. In genere ci si riferisce a: · consumo annuale di carburante; · fornitura di energia ed acqua; · possibili costi per stipendi ed altri costi legati al maneggio dell’energia.
Inoltre nella valutazione dell'effettivo risparmio si terrà debito conto delle particolari condizioni di riferimento che potranno aver influito sui costi energetici, quali:
· prezzi d'acquisto dell'energia elettrica; · prezzi d'acquisto dei combustibili liquidi e gassosi; · coefficienti di defiscalizzazione del gas metano ad uso cogenerazione; · entità delle imposte erariali sull'energia elettrica e termica;
e sui consumi energetici:
· volumi riscaldati e condizionati; · temperature interne (di ambienti campione).
L’importanza di questo aspetto non si riflette solo sul semplice calcolo del risparmio; l’accuratezza dei metodi usati è infatti fondamentale anche per rendere le istituzioni finanziarie più disponibili all’accettazione della tipologia contrattuale prevista dagli interventi della ESCO. |